E’ vero: la corsa, in un modo o nell’altro, incide nella vita di ognuno di noi, portandoci spesso, anche non volendo, a vivere situazioni che si rivelano la chiave per aprire il cassetto dei nostri dubbi.
Il commissario Luciani di dubbi ne ha tanti, di certezza una: correre a Genova. Da lì però….è la “Fine della corsa”.
Il nuovo libro di Claudio Paglieri segna già nel titolo l’ennesima passione sportiva del giornalista genoano: la corsa. Un racconto che intreccia sport, lavoro e omicidio fra una Questura di Genova ormai dimentica dei disastri del G8 e una Camogli alle prese con omicidi e vita normale.
Luciani ha preso una via diversa da quella che aveva sempre vissuto, lasciandosi alle spalle l’idea dei super eroi e indossando quello di padre, runner e lavoratore part time. La passione per la corsa e la voglia di preparare la sua maratona lo riportano a Genova, dove parteciperà alla corsa in memoria delle vittime del ponte Morandi, un gesto dovuto e insieme una sfida.
A Camogli, la cittadina dove vive sua madre, però, qualcosa cambia. Una donna viene uccisa e l’ex poliziotto si trova a fare i conti con una passione che pensava si fosse spenta per sempre. Perché la verità è questa: Luciani è nato per indagare. Così, con una nuova scusa, decide di rimandare la partenza e di dare una mano al vecchio compagno, il commissario Calabrò.