“Mi hanno detto che la sua falcata ormai assomiglia a quella di una cicogna quando sta per spiccare il volo, che i suoi piedi sussurrano all’erba e che le sue braccia si alternano come gli stantuffi di una locomotiva che viaggia veloce”.
Sono queste le parole che l’imperatore Mutsuhito rivolge allo studente di economia Shizo per descrivere la sua corsa.
Shizo è un ragazzo straordinario che ama correre, immergersi nella natura e sentirsi libero. Ama anche studiare e l’università di Tokyo gli offre l’occasione incredibile di partecipare alle Olimpiadi di Stoccolma. L’offerta che non si può rifiutare, specialmente se a fartela è l’imperatore in persona. I mesi trascorrono veloci in un posto tutto nuovo e Shizo riesce a partecipare ai Giochi olimpici del 1912.
Quel giorno nulla va come dovrebbe: 30 gradi all’ombra è la temperatura che regna e il regolamento vieta agli atleti di bere e rifocillarsi. Shizo, nel nome del Giappone intero, è sicuro di vincere ma commette l’errore che gli costerà caro e non taglierà mai il traguardo. Inizia per il protagonista l’inizio del tormento. La vita però offre sempre delle seconde possibilità. Shizo potrà trasformare la sua vita in qualcosa d’altro, unendo la sua vita da fuggitivo, all’amore per la natura e vincendo finalmente la sua sfida.
Il libro di Franco Faggiani travolge il lettore sin dalla prima pagina, che mischia poesia e narrativa, tratto da una storia di un atleta vero, che suscita emozioni ed un senso di calma. Uno di quei libri che non vorresti finire mai.