Quante volte è capitato, dopo una ripetuta faticosa, di fermarsi e recuperare chinando la schiena in avanti e poggiando le mani sulle ginocchia? Mille volte. È una abitudine nota a tutti, anzi è il gesto per eccellenza che significa: “accidenti che fatica, fammi riprendere un po’“. Eppure ci siamo sempre chiesti: è la posizione giusta per il recupero? La risposta arriva direttamente da uno studio condotto su 24 calciatrici, per le quali sono state registrate le frequenze cardiache, il ritmo respiratorio e la capacità polmonare.
LA PROVA
La prova consisteva nel riposare 3 minuti dopo una corsa di 4 minuti, da ripetere 4 volte, tenendo le mani sulle ginocchia piegate o poggiandole sulla testa restando in piedi.
IL RISULTATO
Il risultato ha mostrato che riposavano con le mani appoggiate alle ginocchia recuperavano prima delle atlete che riposavano dritte e con le mani sulla testa. Da cosa dipende questa facilità di recupero?
Semplice, dall’inclinazione del busto che favorisce in maniera significativa il ritorno ai valori normali e la posizione delle braccia, che permette di creare una dilatazione della gabbia toracica, sufficiente a far sì che il respiro migliori notevolmente.
Da oggi non ci sono scuse: si recupera con il busto in avanti e le mani sulle ginocchia!